Dai documenti rinvenuti nell’Archivio Storico del comune di Acqui Terme, non è stato possibile individuare la data esatta nella quale il Tiro a Segno è stato fondato.
Di certo nasce come “privata società di tiro a segno” e solo successivamente diventa società mandamentale.
Le prime notizie risalgono al 13 maggio 1864 e riguardano una comunicazione epistolare concernente la partecipazione dei tiratori acquesi ad una gara a livello nazionale disputata a Milano.
Un altro scritto rinvenuto negli archivi comunali si riferisce ad una gara disputata dal 29 maggio al 7 giugno 1864 nel tiro a segno di Acqui e riservata ad Ufficiali, Sottufficiali e Militi; detto documento è controfirmato dal segretario del Tiro a Segno Giuseppe Scarsi.
Nei mesi successivi i tiratori acquesi partecipano ad una seconda gara a livello nazionale in quel Firenze piazzandosi al terzo posto.
Il 27 marzo 1867 il comitato promotore del tiro a segno composto da Luigi Provenzale, Giovanni Bosca, Ernesto Scarsi, Giacinto Lavezzari e dal presidente avv. Francesco Fiorini, con manifesto pubblico invita la popolazione ed il Municipio a concorrere come soci fondatori sottoscrivendo le azioni (vendute a lire 5 cadauna) affinché la società potesse redigere il suo statuto.
Statuto che venne subito stilato e approvato il 15 maggio dello stesso anno dal Mistero degli Interni.
Nel 1885 viene dato incaricato al geometra De Petris di progettare una nuova struttura e, nel 1889, viene stanziata dal Governo la somma di lire 15.000; di queste, lire 345,90 vengono versate al De Petris per il lavoro di progettazione.
Il 15 luglio 1901, per iniziativa dell’avvocato Marco Aurelio Costa e del signor Vittorio Alessandro Scuti, viene inaugurato il nuovo tiro a segno di Acqui in quella sede che è ancora oggi utilizzata.
Con l’inizio della Prima Guerra Mondiale, il poligono viene chiuso ed utilizzato esclusivamente per scopi militari; resterà inutilizzato dai civili per un lungo periodo, sino al 6 luglio del 1966 quando un gruppo di appassionati, guidati dall’avvocato Raffaello Salvatore, che diventerà successivamente Sindaco della città, decide di utilizzare i sotterranei del Castello dei Paleologi messi a disposizione dall’Amministrazione Comunale.
E’ una locazione provvisoria poichè nel frattempo la vecchia struttura è addirittura utilizzata come ricovero di rottami.
In quel luogo il T.S.N. rimane per oltre venti anni; agli inizi degli anni Ottanta, su iniziativa, dell’attuale presidente Vallorino Fazzini e di alcuni collaboratori, viene deciso di ripristinare la vecchia sede. Vengono effettuati i lavori di ristrutturazione e, il 18 luglio 1984, il Tiro a Segno completamente rimesso viene consegnato ai Soci.
Nel 1987 viene approvato il nuovo statuto, ma le vicissitudini nel T.S.N. di Acqui non finiscono; nel 1992 una esondazione del fiume Bormida allaga completamente le linee di tiro, la segreteria e la sala riunioni.
Nel giro di pochi mesi, grazie alla generosità dei soci ed al loro lavoro, il T.S.N. può nuovamente riaprire e continuare ad essere il punto di riferimento di tutti gli appassionati.
Tra i tiratori più famosi che hanno utilizzato il T.S.N. di Acqui va ricordato Vincenzo Tondo, Ufficiale dell’Esercito, che prese parte alle Olimpiadi del 1976 ed a diversi Campionati del Mondo.
Tra i riconoscimenti vanno citate la medaglia d’argento del 1990 e la medaglia d’oro nel 2000 di benemerenza U.I.T.S. assegnate all’attuale Presidente della Società Vallorino Fazzini